In attesa che la trattativa con i sindacati sull’Ilva produca un accordo, ArcelorMittal gioca le sue carte con la Commissione Europea. Il 23 maggio è atteso il verdetto di Bruxelles sull’acquisizione del gruppo siderurgico italiano. Ma per dare disco verde l’Antitrust Ue pretende da ArcelorMittal alcune rinunce in modo da evitare che nei segmenti del mercato in cui già oggi la sua posizione è forte possa divenire, all’indomani delle nozze con Ilva, un ostacolo troppo alto alla concorrenza. Si spiega così la scelta del colosso franco - indiano di presentare un pacchetto di cessioni che dovrebbe fugare i dubbi dei servizi del commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager. Com’era nelle previsioni, nel pacchetto figura l’impianto di Piombino (che dovrebbe passare sotto le insegne di Arvedi), l’unico - sottolinea l’azienda - con cui ArcelorMittal produce acciaio galvanizzato in Italia.
Intanto la trattativa sindacale continua a marciare su bassi regimi. L’incontro di oggi non ha prodotto sostanziali avanzamenti rispetto a quello che si era tenuto lunedì. ArcelorMittal non intende ridiscutere il trattamento che deriva dal contratto nazionale, ma vuole modificare il contratto integrativo. Per quanto riguarda il passaggio alla nuova società, che comporta la riassunzione dei lavoratori e, secondo le regole del bando europeo, la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro, la Fim ha ribadito con Valerio D’Alò, segretario dei metalmeccanici Cisl di Taranto, che non si opporrà a cambiamenti formali purché ”nella sostanza le condizioni retributive” restino le stesse.
Sindacati e azienda torneranno a vedersi al ministero dello Sviluppo Economico il 23 e 24 aprile.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)