Il ministero dello Sviluppo Economico ha rinviato di una settimana gli incontri tecnici per lo stabilimento di Taranto (ora in scadenza il 29 e 30 gennaio), ma l’Ilva resta sempre al centro dell’agenda politica e sindacale. Se infatti il confronto ha subito una piccola battuta d’arresto a livello centrale, le discussioni proseguono serrate sul piano locale. A Genova, nella sede della Regione Liguria, oggi si sono dati appuntamento i vertici di Comune e Regione, l’Autorità portuale, la società per Cornigliano e Filse. Accanto a loro Matthieu Jehl e Samuele Pasi, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale di Am InvestCo, il commissario straordinario di Ilva Enrico Laghi e il capo di gabinetto del Mise Ernesto Somma con il responsabile della gestione vertenze imprese in crisi Giampietro Castano. La settimana scorsa, a Roma, ArcelorMittal ha riconosciuto la validità dell’accordo di programma che nel 2005 ha regolato la dismissione dell’area a caldo dello stabilimento genovese garantendo occupazione e livelli salariali. Il gruppo anglo - indiano vorrebbe però che l’area oggi riservata alle attività della fabbrica, che poggia su una superficie di un milione e 200mila metri quadrati, venisse riperimetrata sulla base delle attività previste dal nuovo piano. Ciò presuppone un’intesa con le istituzioni che hanno sottoscritto l’accordo di programma perché si facciano carico di alcune zone non più necessarie alla produzione. Questo però, hanno messo in chiaro tutti i sindacati, senza che vi siano esuberi tra i lavoratori. Un’esigenza ribadita anche oggi dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: ”Non stiamo scambiando metri quadri con lavoratori, stiamo dicendo che aspettiamo di conoscere un piano industriale condiviso con le parti sociali per poi dare il nostro contributo per accompagnare questo percorso nel modo più costruttivo possibile - ha precisato Toti - È chiaro che a Genova la situazione è diversa da quella di Taranto; qui esiste un tavolo che da inizio a un costruttivo percorso: ritengo che la via genovese, quella del confronto e della collaborazione, sia la più giusta”. E’ la strada che invita a seguire anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: ”Non abbiamo assolutamente bisogno di continuare con accese polemiche tra i livelli istituzionali, tra il presidente della Regione Puglia e il ministro dello Sviluppo Economico”. Parlare di Ilva, secondo Furlan, significa infatti parlare ”del futuro di un’impresa importantissima sul territorio nazionale, insediata in diverse regioni ma anche del futuro di un settore strategico per il Paese, come quello dell’acciaio” nel quale peraltro l’Italia si trova a fronteggiare ”una grande competizione internazionale che ci vede però in grado di esprimere qualità e competitività”.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)