Nella giornata di oggi si è svolto l’incontro sulla vertenza Honeywell, che lo scorso 15 novembre ha annunciato la chiusura del sito abruzzese, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Calenda.
"Come Fim Cisl - interviene Ferdinando Uliano, segretario nazionale di categoria - abbiamo precisato al ministro la necessità, allo stato attuale della vertenza, di utilizzare il tempo residuo degli ammortizzatori sociali a disposizione andando oltre la scadenza del contratto di solidarietà. Questo faciliterebbe il percorso di reindustrializzazione e di salvaguardia occupazionale dei lavoratori dello stabilimento. Noi pensiamo che la Honeywell, debba assumersi la responsabilità e il costo sociale della decisione di chiudere lo stabilimento. Le soluzioni industriali alternative alla multinazionale americana possono essere individuate all’interno del settore automotive, in modo da valorizzare al meglio le conoscenze e le competenze professionalità esistenti. Abbiamo inoltre chiesto alle istituzioni locali e nazionali di mettere a disposizione tutti gli strumenti possibili che possano aiutare i lavoratori e il territorio. Apprezziamo la disponibilità avanzata dal Ministro Calenda - conclude Uliano - di lavorare a realizzare, da subito, le condizioni per aprire un tavolo di confronto nazionale con la direzione Honeywell e per avviare dal 4 dicembre prossimo, un gruppo di lavoro costituito da: istituzioni, Invitalia e le organizzazioni sindacali, per individuare e costruire insieme possibili percorsi di reindustrializzazione.
"Il sito di Atessa (Chieti) deve mantenere l'attuale produzione. Vanno salvaguardati i 420 posti diretti e i 150 dell'indotto collegato". E' quanto dichiara, in una nota, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, commentando l'incontro tenuto presso il dicastero dello Sviluppo economico tra governo, istituzioni locali e sindacati metalmeccanici. "Noi rimaniamo fermamente convinti che la prospettiva del sito Honeywell di Atessa debba caratterizzarsi sul principio della continuità produttiva, dato che la realizzazione in loco dei termostati per gli appartamenti e delle tecnologie applicate alla sanità rappresentano tuttora una realtà apprezzata dai mercati e capace di reggere la concorrenza del settore specifico. Lo abbiamo esposto con chiarezza al ministro Carlo Calenda che ci ha ascoltato interessato". "Il ministro - continua Palombella - ha ribadito la disponibilità piena del governo a sostenere programmi di investimento in innovazione e ricerca per mantenere l'attività dello stabilimento in provincia di Chieti. "La posizione espressa dal management aziendale - continua il leader della Uilm - non regge. A nostro parere non esistono problemi di sovraccapacità e competitività a causa del declino dei motori diesel e della crescente concorrenza internazionale. Anzi, il prodotto in questione continua ad avere mercato".