Ritirare la procedura di licenziamento degli oltre 420 lavoratori. È la richiesta di tutte le organizzazioni sindacali e delle istituzioni all’azienda Gkn e al Fondo Melrose. “Abbiamo chiesto alla Gkn di ritirare la procedura e di utilizzare le 13 settimane di cig oggi a disposizione dal recente provvedimento governativo e riaprire il confronto per trovare tutte le soluzioni occupazionali ed industriali che sono necessarie per garantire la continuità produttiva del sito di Campi Bisenzio - affermano il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani ed il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano -. Non è possibile accettare la posizione aziendale che riconduce le relazioni sindacali solo a un ruolo di monetizzazione dei licenziamenti già decisi”.
L’azienda ha, infatti, ribadito la propria indisponibilità a ritirare la procedura di licenziamento e si è riservata di valutare nei prossimi giorni le richieste fatte dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni in merito all’utilizzo delle 13 settimane di cassa integrazione e di apertura di un tavolo di confronto. “Il tavolo al ministero è stato sospeso in attesa di una risposta”, ha spiegato il viceministro allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde secondo cui “il fatto di aver sospeso il tavolo e di non aver avuto la chiusura netta che c’è stata la volta scorsa è sicuramente qualcosa di diverso, una cosa importante”.
“È importante non illudere nessuno - ha proseguito Todde - ci troviamo davanti a una multinazionale, un gruppo che ha preso una decisione, ma la cosa netta che è emersa oggi è che tutte le istituzioni, tutti i livelli di governo, la Regione, le istituzioni locali la Città Metropolitana, il sindaco di Campi che è qua con me, hanno risposto allo stesso modo insieme alle parti sociali: quindi noi siamo compatti e la risposta sarà compatta, e continueremo quelle azioni che stiamo portando avanti, quindi io credo che questo tipo di sospensione sia un elemento di riflessione”.
Secondo quanto appreso, Todde al tavolo ha parlato di “scelta unilaterale non concepibile” da parte di Gkn, ricordando anche come l’azienda abbia percepito circa 2 milioni di euro di contributi pubblici negli ultimi anni, in larga parte per lo stabilimento di Brunico. “È un gruppo che in Italia ha usufruito degli incentivi che gli sono stati messi a disposizione - ha osservato - ma che non ha esitato, quando si è trattato di parlare dei dipendenti, di prendere una decisione che è stata messa in campo in 24 ore in modalità distruttive per l’attività produttiva e per il territorio”.
Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, condivide la proposta di aprire un percorso più responsabile: “Non possiamo accettare che un’azienda che ha commesse per l’80% dalla Fiat Stellantis e alta capacità tecnologica possa chiudere da un giorno all'altro lasciando una ferita di questa portata".
Ora sarà chiesto a Invitalia di mettersi a disposizione per la ricerca di un advisor. Il tavolo sarà riconvocato nei prossimi giorni.
Sara Martano