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Vertenze

Gkn, lavoratori si mobilitano: no ai licenziamenti 

È partito ieri sera alle 21,40, da piazza della Signoria a Firenze il corteo dei lavoratori Gkn di Campi Bisenzio e ha sfilato lungo le vie del centro, i lungarni e l'Oltrarno verso piazza Pitti. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di circa 2 mila persone in difesa dei 422 lavoratori della fabbrica licenziati lo scorso luglio con una semplice mail. Da quel giorno i lavoratori hanno messo in campo una battaglia in difesa del lavoro organizzando un presidio che occupa la fabbrica, divenuto punto di riferimento anche per i tanti operai che lottano in altre vertenze.

“Abbiamo scelto una data storica, quella della Liberazione, l'11 agosto - ha detto Dario Salvetti, membro della rsu - perché non è un atto singolo, ma un processo che deve prendere nuove forme. Noi vinciamo se siamo tutti in questa lotta”. Prima dell'avvio del corteo i manifestanti, che chiedono il ritiro della procedura di licenziamento per i 422 lavoratori della fabbrica, sono stati salutati dal sindaco di Firenze Dario Nardella, con tutta la giunta. Presenti all'iniziativa, tra gli altri, anche il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, e Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli uccisi dai fascisti nel 1943, il quale ha voluto dare la sua solidarietà personale ai licenziati della Gkn. Hanno portato la loro solidarietà anche tante rsu tra cui quelle di Alitalia, Piaggio, Fedex Tnt.

"Torniamo a chiedere al presidente del Consiglio Draghi con la sua autorevolezza di prendere in mano la situazione Gkn, perché per le sue caratteristiche può rappresentare un precedente grave e pericoloso - ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante la manifestazione -. Le lavoratrici e i lavoratori protestano con giuste ragioni per un licenziamento incomprensibile e inaccettabile. Noi non possiamo che sposare questa causa chiedendo al governo il massimo impegno per interrompere la procedura di licenziamento”. Inoltre, ha aggiunto il sindaco, “mi pongo anche un interrogativo: visto che tutti i fondi pensione e i fondi assicurativi, che sono in qualche modo collegati al mercato finanziario, nell'ambito del quale si alimenta il fondo Melrose, hanno dei protocolli molto rigidi dal punto di vista dell'etica, come è possibile che nessuno dica niente? I risparmiatori, i fondi finanziari collegati a Melrose, perché non dicono niente? Chi sono? Quali sono questi fondi? Bisogna dirlo perché c'è anche un'etica sociale rispetto alla quale il fondo Melrose e chi lo alimenta devono rispondere. Io non penso che ci siano risparmiatori felici di sapere che i loro soldi vanno a finire in fondi che avallano operazioni con licenziamenti collettivi ingiustificati, chiusure di fabbriche, crisi sociali. Quindi tiriamo fuori i nomi - conclude il sindaco - denunciamo questa situazione”.

“Vogliamo unificare le lotte - dice un lavoratore - perché la battaglia per la Gkn non può essere solo per questa fabbrica. Quello che ci è successo è una cosa eclatante ma che purtroppo succede sottotono già da tempo. Questa forse è la goccia che fa traboccare il vaso, per questo siamo contentissimi della partecipazione. Ci fa capire che la nostra lotta sta funzionando e che dobbiamo andare avanti”. E il prossimo appuntamento è già fissato: il 28 agosto, un concerto davanti ai cancelli della fabbrica.

Sara Martano

( 12 agosto 2021 )

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