Una grande mobilitazione per garantire qualità del servizio e occupazione stabile nel settore gas-acqua-elettrico. Oggi lo sciopero generale di 8 ore indetto dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uiltec Uil ha avuto un grande successo. Sit-in e presidi si sono svolti in moltissime città in aggiunta alla manifestazione nazionale romana a Montecitorio che ha visto la partecipazione di molti lavoratori provenienti da ogni parte d’Italia. Per la Cisl presenti il segretario confederale, Andrea Cuccello e la segretaria generale della Femca, Nora Garofalo.
Sono tre le norme che andranno ad impattare sul settore e sui lavoratori: l’articolo 177 del codice degli appalti, la riforma del servizio idrico integrato “ Daga”, e l’esclusione della geotermia convenzionale dalle fonti di energia rinnovabili.
Nel dettaglio l’art. 177 del Codice degli Appalti stabilisce che i titolari di concessioni (per le aziende del gas e dell’elettrico), già in essere al 18 aprile del 2016 e che abbiano ricevuto l’affidamento senza gara, dovranno affidare l’80% dei propri contratti relativi alle concessioni (28mila addetti circa), di importo pari o superiore a 150mila euro, mediante procedura di evidenza pubblica; per il restante 20% potranno ricorrere a controllate/collegate.
Sulla riforma Daga del servizio idrico integrato si prevede il ritorno alla costituzione di aziende speciali o enti di diritto pubblico modificando quanto previsto dalla Legge Galli del 1994 che organizzava il servizio idrico. Così facendo si rischia un blocco degli investimenti, circa 2,5 miliardi di euro, e la perdita del contributo Pil con una ricaduta che impatterà su circa 40mila addetti nel settore e un forte aumento potenziale per la fiscalità generale.
Infine, l’ipotesi del Governo di escludere la geotermia convenzionale dalle fonti di energie rinnovabili meritevoli di incentivazione è una scelta ritenuta assurda e scellerata dai sindacati che, se attuata, porterà pesantissime conseguenze sull’occupazione.