Quattro anni di "stillicidio" per i 700 lavoratori di Marche e Umbria della ex Antonio Merloni riassorbiti dalla J.P. Industries, e ora l’attesa per la sentenza della Cassazione che dovrà stabilire se la vendita del ramo d’azienda della ex Merloni al gruppo Porcarelli è valida, o se va annullata, come sostengono le banche creditrici. Le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm di Ancona e Perugia hanno incontrato il titolare della J. P. Giovanni Porcarelli per fare il punto della situazione, e sollecitano il Governo a farsi carico del futuro dei 700 lavoratori. "È indispensabile - affermano i sindacati - accelerare un tavolo al quale tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, ministero, azienda, commissari, sindacati, trovino una soluzione per ridiscutere di lavoro e industria. Non tollereremo alcuno "scaricabarile". Le due sentenze del Tribunale di Ancona (che ha dato ragione alle banche ndr) e l’avvicinarsi del 26 maggio, data fissata per l’udienza in Cassazione, fanno intravedere scenari imprevedibili, che potrebbero acuire la drammaticità di una situazione già complicatissima. "Lamentiamo in primis la mancanza dell’indirizzo politico del Governo su una questione industriale strategica per i nostri territori. I lavoratori della J.P. Industries - conclude il comunicato - aspettano solo di rientrare al lavoro, cosa che è in serio dubbio senza un accordo tra le parti e con un’eventuale sentenza di Cassazione sfavorevole”.