Piombino oggi è tornata in piazza in difesa delle proprie acciaierie. In tanti hanno infatti aderito alla manifestazione la manifestazione a Piombino (Livorno) organizzata in contemporanea con lo sciopero di 24 ore dei lavoratori di Aferpi che protestano per la mancata realizzazione del piano industriale di Cevital.
Oltre un migliaio di persone, con delegazioni di altre fabbriche del territorio, hanno invaso le strade della città fino al Comune.
"Senza lavoro non c'è dignità", si legge negli striscioni. E ancora "Responsabili? Rebrab e chi l'ha voluto...", con riferimento all'imprenditore algerino che ancora non ha presentato il piano industriale annunciato.
"Ci troviamo davanti ai ritardi del gruppo di programma del 2014. Oggi, però, ci troviamo di fronte ai ritardi del gruppo Cevital. Ci avevano detto che questo era un progetto serio e sostenibile e tutti ci abbiamo creduto, ma oggi conosciamo tutti i ritardi e non sappiamo nulla di bonifiche e smaltimento. Il risultato è che in fabbrica ora è tutto fermo: ha fatto bene il ministro Calenda ha dare l'ultimatum ma non abbiamo ancora una data certa, non ci basta sapere che l'incontro sarà tra una settimana. Se il ministro non fissa la data noi andremo a Roma".
Per i sindacati, "lo stabilimento si sta gradualmente spegnendo". Da qui la manifestazione "in difesa del Progetto Piombino che deve essere salvaguardato a prescindere così come configurato nell’accordo di programma del 2014, verso il quale i firmatari sono tenuti a rispettare tutti gli impegni presi".
Al corteo, organizzato da Fim, Fiom e Uilm, hanno preso parte anche il sindaco di Piombino Massimo Giuliani e gli altri sindaci della Val di Cornia.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloi)