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Vertenza

Ex Embraco, lavoratori chiedono garanzie

di Sara Martano

Continuano le proteste per i lavoratori della Ex Embraco di Riva di Chieri (Torino) che oggi, in occasione della giornata di sciopero, sono venuti a Roma a manifestare sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico. L’iniziativa di mobilitazione organizzata dai sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, è servita per riportare l’attenzione sulla vertenza dopo il mancato avvio produttivo, in attesa del tavolo di crisi ministeriale convocato per il 23 ottobre.

Uno sciopero spontaneo era già stato messo in atto ieri dopo le notizie sugli stipendi d’oro che si sono assegnati i manager della Ventures (azienda che ha rilevato lo stabilimento e che dovrebbe rilanciarlo).

Oggi i lavoratori e i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti prima al ministero del Lavoro e poi a quello dello Sviluppo economico.

In entrambi gli incontri i sindacati hanno ribadito il mancato avvio della reindustrializzazione promessa e la tensione alle stelle dei lavoratori a causa anche della vicina scadenza degli ammortizzatori sociali.

I sindacati da mesi denunciano che non si sta facendo nulla di quanto previsto nel piano industriale di giugno 2018, per questo sollecitano Invitalia ad un intervento immediato altrimenti sarà tardi per i 413 lavoratori e le loro famiglie.

“L’appuntamento di oggi non era previsto - afferma da parte sua la sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde - abbiamo però aperto le porte del ministero dello Sviluppo economico perché solo con il dialogo si possono trovare soluzioni”. E continua: “Attendiamo il tavolo del 23 per conoscere il piano industriale dell’azienda. Deve essere solido, serio e credibile. Conosco molto bene il mondo delle aziende: vicende come questa mi coinvolgono, ma so anche che nel caso di evidenze negative chiare a tutti non si può più rimandare. Le attese sono finite, il tempo delle belle favole pure. Se il progetto non ci sarà, si aprirà un’altra fase. Ci vuole il piano, ma anche garanzie sulla sua attuazione”.

Intanto la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi ha garantito la possibilità di prolungare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Embraco nel caso in cui fosse necessario. “Speriamo di non averne bisogno - ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - ma la cosa importante era avere una garanzia da parte del ministero del Lavoro che, nel caso si dovesse aprire una nuova trattativa, si possa avere un prolungamento della cassa integrazione in modo da accompagnare i lavoratori a una nuova realtà. C'è stato questo impegno ed è un dato positivo”.

( 3 ottobre 2019 )

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