Una richiesta di incontro presso il ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della direzione di Esso Italiana e della società acquirente Sonatrach, per confrontarsi sul futuro lavorativo dei 660 dipendenti coinvolti e sulle prospettive per le restanti attività industriali nel nostro Paese. E’ quanto sollecitano le segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil dopo la notizia della vendita della raffineria di Augusta (Siracusa) e dei depositi logistici di Palermo, Augusta e Napoli.
Intanto è stato proclamato lo stato di agitazione con sospensione di ogni prestazione straordinaria e il rigido rispetto delle procedure lavorative, oltre a un ciclo di assemblee con i lavoratori.
I timori dei sindacati, infatti, sono estesi anche alle altre attività in capo alla Esso Italiana (sede centrale, attività commerciali, stabilimento Vado Ligure, raffineria Sarpom, depositi di Chivasso, Arluno e Genova Calata Canzio, direzione chimica di Milano).
Nel territorio i sindacati stigmatizzano il comportamento dei dirigenti aziendali di Esso Italiana sull’eccesso di riservatezza dell’operazione di vendita e sulle modalità con cui è stata condotta. “Riteniamo prematuro esprimere qualsiasi giudizio sull’opportunità di carattere industriale e strategico di questa operazione - affermano le categorie sindacali di Siracusa - . Crediamo inoltre che il disimpegno dalla nostra zona industriale di una multinazionale come Esso, che ha accompagnato i processi di sviluppo industriale di quest’area in quasi 50 anni, non possa far disperdere un immenso capitale di rapporti e responsabilità verso il nostro territorio senza che vi sia stato una preventiva e assoluta condivisione del progetto”.
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