Oggi i lavoratori Ericsson incrociano le braccia in tutte le sedi della penisola. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni hanno proclamato uno sciopero di due ore, dalle 9.00 alle 11.00, perché nonostante le dichiarazioni dei vertici di Ericsson sulla crescita, è stata annunciata la disdetta di tutti i contratti aziendali dal 1974 ad oggi. Gli effetti saranno pesanti per le tasche dei dipendenti. I sindacati parlano di "tagli, economici e normativi assolutamente ingiustificati". Si va dalla riduzione dei ticket alla riduzione del valore di voci di trasferta, dalla reperibilità al taglio delle ore di permesso alla gestione di ferie maturate, dal telelavoro al rimborso chilometrico, alle ore aggiuntive, fino ad arrivare alla soppressione della 14° mensilità. "Dopo i licenziamenti, le cessioni, i contratti di solidarietà, i tagli effettuati già nel 2013 - affermano i sindacati - non basta. Anche se, nel frattempo, sono cambiati scenari economici e prospettive di crescita. L'azienda, insomma, porta avanti una politica di taglio lineare dei costi, dove per costi s’intende, la retribuzione diretta e indiretta dei dipendenti"."Questo - continuano le sigle sindacali - non solo riduce il salario ma mortifica il personale. Ai lavoratori serve infatti formazione e aggiornamento professionale continuo, nuove assunzioni, e che abbiano fine il mobbing nei confronti dei 50enni e le continue delocalizzazioni di attività".