Conclusa positivamente questa notte, la trattativa sulle procedure di licenziamento avviate da Ericsson Service il 10 gennaio scorso, trattativa che includeva anche le disdette del contratto nazionale e degli accordi aziendali. La conclusione di questa trattativa ha portato l’Azienda a ritirare i licenziamenti ,a mantenere il contratto delle TLC, e a ricostruire un accordo aziendale di secondo livello che ripristina una serie di diritti e di normative conquistate nel passato e che Ericsson non voleva più riconoscere. Da parte nostra - ricordano i sindacati Fistel Cisl Slc Cgil Uilcom Uil - abbiamo deciso di accettare alcuni sacrifici,senza i quali non si poteva addivenire ad alcun accordo. Sacrifici duri, ma sopportabili, soprattutto se l’alternativa è rappresentata da 113 licenziamenti e la cancellazione dei contratti, tutti, sostituiti da un regolamento aziendale. Nonostante questa consapevolezza, sempre presente nella delegazione sindacale, si può affermare che la determinazione, la competenza e la risolutezza di tutte le RSU, per niente timorose, hanno consentito questo risultato, che riteniamo a questo punto del percorso, assolutamente positivo. L’ipotesi di accordo, sottoscritto da tutte le RSU presenti e da tutte le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali, adesso passa al giudizio dei lavoratori. Giudizio che sarà espresso nelle assemblee che si terranno su tutto il territorio nazionale dal 14 al 16 marzo. L’ipotesi di accordo non è emendabile, ed è un "unicum" (contratti applicati + licenziamenti) pertanto, nella settimana che va dal 19 al 24 marzo, quando saremo convocati in sede di procedura ministeriale per i licenziamenti, vogliamo andare dal Ministro con lo scioglimento positivo della riserva, in mancanza di ciò, si autorizza l’azienda a procedere unilateralmente, una condizione, inaccettabile per tutti.