Due ore di sciopero generale di tutti i lavoratori del Gruppo Eni e della società Saipem entro il 19 dicembre e una grande assemblea nazionale dei quadri e dei delegati della chimica convocata per domattina a Roma presso l' "Angelicum Congress" - aula Minor - Largo Angelicum 1, dalle 10,00.
L'allarme - spiegano in una nota i sindacati di categoria Filctem, Femca e Uiltec - è sul Gruppo Eni, non un'azienda qualsiasi, ma un grande gruppo industriale, tra i più grandi al mondo, che rischia di 'divorziare' dalla politica industriale del nostro Paese. "Chiediamo al Governo - insistono i sindacati - di fare chiarezza, di rispondere non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del Paese".
L'assemblea vedrà anche la presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo che ieri hanno anche inviato una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi, congiuntamente ai segretari di categoria di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, Colombini, Miceli e Pirani in una lettera inviata al presidente Renzi. I sindacati, in particolare, sono preoccupati per le scelte di Eni, ribadite dall’amministratore delegato De Scalzi, di concentrare le proprie attività sulla ricerca, produzione ed estrazione del petrolio e gas, uscendo di fatto dal controllo prima di Snam e poi di Saipem come annunciato recentemente con l’intervento del Fondo Strategico di Cassa Depositi e Prestiti e annunciando anche l’ipotesi di cessione della quota di maggioranza di Versalis e notizie sempre più diffuse dicono anche di Gas & Power. “Queste scelte - scrivono i sindacati - comportano come conseguenza una presenza industriale di Eni nelle sole attività di estrazione del nostro Paese, tra l’altro fortemente in difficoltà in questa fase e di cui non è ben chiaro il futuro, mentre la raffinazione di prodotti petroliferi sembra anch’essa non fare più parte del core-business”.
(Approfondimento su Conquiste Tabloid a cura di Sara Martano)