C’è un altro pretendente alla mano di Embraco, la società brasiliana controllata da Whirlpool che a fine anno dirà addio all’Italia, allo stabilimento di Riva di Chieri ed ai suoi 497 lavoratori per fare rotta sulla Slovacchia. E’ una multinazionale giapponese che produce elettrodomestici, già presente in Italia, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda ai sindacati, di cui però non si fa il nome. Del resto rimangono coperti anche i nomi degli altri due pretendenti che Embraco, in tandem con Invitalia, ha selezionato finora. I loro identikit circolano però da alcuni giorni: si tratta di una società israeliana partecipata da fondi cinesi che produce robot per la pulizia di impianti fotovoltaici e di una società piemontese che si occupa di rigenerazione di elettrodomestici. Dopo la firma dell’accordo che ha congelato i licenziamenti, mesa nero su bianco a Torino il 27 marzo, l’incontro di oggi segna comunque un passo avanti nella costruzione del futuro della fabbrica di Riva di Chieri e dei lavoratori che non aderiranno agli incentivi concordati per favorire le uscite. In realtà, osserva Arcangelo Montemarano della Fim Cisl, ”non è accaduto nulla di nuovo, da oggi inizia un percorso di monitoraggio per verificare l'andamento della trattativa". Della reindustrializzazione si tornerà a parlare il 23 aprile, poi si terranno tavoli ogni 10 giorni.
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