Nessun licenziamento fino alla fine del 2018. Al ministero dello Sviluppo Economico sindacati e governo raggiungono con Embraco un’intesa che evita la chiusura immediata dello stabilimento di Riva di Chieri e la perdita secca di 500 posti di lavoro. I dipendenti non subiranno tagli allo stipendio. Nel frattempo Invitalia porterà avanti la ricerca di un’impresa interessata alla reindustrializzazione.
I sindacati non hanno messo la loro firma sotto i licenziamenti, ma ne hanno giudicato positivamente il fatto che l’azienda si sia impegnata a toglierli dal tavolo fino alla fine dell’anno. "Aver fermato i licenziamenti è una buona notizia ma il problema ora è quello di trovare una soluzione che garantisca il mantenimento del sito industriale e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro", sottolinea il segretario confederale della Cisl Angelo Colombini. L’accordo in realtà ”non c’è - spiega il numero uno della Fim Marco Bentivogli - ma si apre uno spiraglio per ribadire che bisogna ritirare i licenziamenti e aprire una trattativa vera”.
Soddisfatto anche il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda: ”L’obiettivo di sospendere i licenziamenti è raggiunto, ora si tratta di andare rapidamente alla reindustrializzazione”. Un percorso che sarà gestito - puntualizza il ministro - anche attraverso il ricorso al Fondo contro le delocalizzazioni varato in settimana dal Cipe.
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