Il braccio di ferro con Embraco andrà avanti ancora per qualche settimana, presumibilmente fino al 25 marzo, giorno in cui partiranno le lettere di licenziamento. Ma nel frattempo il governo continua a seguire la pista della reindustrializzazione. Oggi Invitalia, l’agenzia del ministero dello Sviluppo Economico che si occupa di attrazione degli investimenti, ha incontrato un’azienda straniera che potrebbe essere interessata allo stabilimento di Riva di Chieri.
L’altro fronte che il governo intende presidiare è quello europeo. L’incontro di ieri tra Calenda e la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha prodotto se non altro il risultato di accendere un faro sulle politiche messe in atto dai paesi dell’Europa orientale per attirare investimenti dall’estero. Di fronte alle proteste del governo italiano, che recrimina sullo ”scippo” di Embraco e Hioneywell da parte della Slovacchia, Vestager oggi ha garantito che la Commissione farà rispettare le regole sugli aiuti di stato.
Scende in campo anche il premier Gentiloni condannando il ”dumping fiscale e sociale” all’interno dell’Ue. Sull’azienda che si accinge a dare il benservito a 500 lavoratori tengono alta la pressione anche i sindacati, che oggi si vedranno con Embraco all’Unione Industriale di Torino. Sempre a Torino Fim Fiom e Uilm saranno in piazza il 2 marzo con i loro segretari generali. Entro il 15 marzo i metalmeccanici di tutta la provincia scenderanno in sciopero.
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