Accordo raggiunto per Electrolux dopo una lunga trattativa tra sindacati e azienda, durata quattro mesi, sul futuro dello stabilimento di Susegana.
Sul tavolo l’investimento di 130 milioni di euro in tecnologia, per la realizzazione della fabbrica 4.0, vincolato al mantenimento della produzione sul territorio trevigiano. C’è soddisfazione per l’accordo firmato da tutti i sindacati e le Rsu. Imprescindibile, come sempre, il confronto con i lavoratori ai quali, il 2 luglio, verrà sottoposta l’ipotesi per dire l’ultima parola tramite referendum.
Primo passo per il rilancio la definizione di un piano industriale che prevede un nuovo assetto produttivo (nuove linee e nuovi impianti tecnologici, nuove tecnologie produttive e digitali, una nuova organizzazione del lavoro) con investimenti in processo e prodotto.
L'ipotesi di accordo definisce un nuovo regime di orario di lavoro di tre turni di sei ore su sei giorni, con 36 ore di lavoro retribuite e il riconoscimento di 54 complessive ore di Par (32 ore a titolo di ex festività a cui si aggiungono ulteriori 22 ore di permessi); l'introduzione di una nuova cadenza di 94 pezzi all’ora (96 a fine linea) con un regime di tre pause di dieci minuti nel turno e il mantenimento del servizio mensa prima dell'inizio o a fine del turno di lavoro; un piano di riqualificazione professionale per gli operatori (circa 120) coinvolti nella gestione degli impianti; la costituzione di un organismo paritetico (Cantiere) con la partecipazione di esperti per la gestione della nuova organizzazione del lavoro.
E' stato inoltre definito un piano di incentivi sia per l'accompagnamento alla pensione sia per la riqualificazione professionale e il ricambio generazionale con l'obiettivo di favorire un rinnovamento delle professionalità e delle competenze necessarie al nuovo assetto tecnologico.
L'intesa raggiunta e condivisa dal Coordinamento sindacale del Gruppo rappresenta un risultato importante per i lavoratori di Susegana, per i lavoratori di tutto il Gruppo e per i lavoratori del settore. Si è scelta la strada di rilanciare gli stabilimenti e la competitività attraverso gli investimenti salvaguardando diritti, salario e occupazione.
Ora spetta solo ai lavoratori suggellare l'intesa raggiunta.