Prosegue la mobilitazione, nei diversi siti italiani, delle aziende tipografiche Elcograf. I sindacati Cgil, Cisl e Uil e Ugl hanno proclamato, sabato scorso, otto ore di sciopero nell’ultimo turno di lavoro della settimana, non solo nello stabilimento di Verona (inaugurato nel 1959 da Arnoldo Mondadori), ma anche a Cles (Trento) e Melzo (Milano). A rischio vi sarebbero oltre 1.900 posti di lavori, dei quali 440 nel sito veronese. Al presidio sono intervenuti parlamentari veronesi della maggioranza di governo e dell’opposizione, consiglieri regionali e il sindaco di Verona, Federico Sboarina. "È fondamentale garantire alla propria comunità - ha dichiarato - che le famiglie possano vivere serene, cosa possibile se si ha il posto di lavoro. Quindi per me questa è la priorità assoluta - ha concluso".
I segretari di categoria e i delegati Rsu hanno già annunciato di voler attivare le procedure per avviare un tavolo di crisi con le istituzioni, dalla Regione al ministero dello Sviluppo Economico. Nel primo bimestre il margine operativo lordo ha superato i tre milioni e mezzo di euro e le stime per il resto del 2019 non lasciano presagire sviluppi positivi. Preoccupa, sindacati e lavoratori, soprattutto la riduzione delle commesse da parte di Mondadori, che pesa per il 57% dei volumi d’affari di Elcograf, una situazione - hanno denunciato i sindacati - che contrasta con la politica del Gruppo Pozzoni, che ha operato alcune acquisizioni, comprese due aziende bergamasche".