Blocco pressoché totale dei cantieri in tutte le regioni italiane. Lo rende noto il sindacato degli edili della Cisl, la Filca che evidenzia che gli unici cantieri ancora aperti sono quelli relativi alla sicurezza di strade, ferrovie, reti idriche, fognarie, gas, così come la manutenzione delle strutture strategiche e quelle sanitarie.
Secondo i dati raccolti dalla Filca molte grandi opere si sono bloccate come ad esempio il cantiere del Tunnel del Brennero in Trentino Alto Adige, fermo in tutte le lavorazioni, dopo la messa in sicurezza dei cantieri avvenuta nei giorni scorsi.
In Veneto, invece, sono in corso i lavori nei cantieri del Mose, della Pedemontana Veneta e dell’Alta Velocità Brescia-Verona per la messa in sicurezza, in vista della sospensione.
Terzo Valico fermo in Piemonte, dove sono in corso solo le opere per la messa in sicurezza delle gallerie, interventi necessari per la chiusura, fermo di fatto anche in Liguria.
A Genova, invece, il Prefetto ha concesso la deroga per i lavori del Ponte Morandi, il cui cantiere potrebbe riprendere a breve l’attività.
In Toscana chiusi i cantieri della Tav di Firenze e della terza corsia dell’A1.
Fermi anche tutti i cantieri del Cratere per la ricostruzione post-terremoto.
Nel Lazio restano attivi i cantieri della Metro C e di due appalti Acea, mentre si lavora su alcune tratte dell’Alta Velocità Napoli-Bari.
Edili al lavoro anche nel cantiere pugliese della Tap, seppure in modalità ridotta.
Infine chiusi anche i più grandi cantieri siciliani: il raddoppio ferroviario Cefalù-Ogliastrillo e la Siracusa-Gela.
Nel frattempo - fa sapere il sindacato - le strutture della Filca in tutta Italia stanno gestendo decine di migliaia di pratiche di cassa integrazione.
“Per sostenere il reddito dei lavoratori edili - afferma la Filca - nei giorni scorsi è stato firmato un accordo che prevede, grazie al coinvolgimento del sistema bilaterale edile, due importanti misure: l’anticipazione dei ratei maturati di ferie e gratifica natalizia e il pagamento, anch’esso anticipato, dell’anzianità professionale edile”.
L’obiettivo è quello di sostenere il reddito dei lavoratori coinvolti nei fermi produttivi dei cantieri in attesa che l’azienda o l’Inps provvedano al pagamento degli ammortizzatori sociali.