Partirà il 4 febbraio la cassa integrazione alla Corden Pharma di Latina per un numero massimo di 400 persone. E’ il primo risultato dell’accordo siglato in Regione Lazio tra azienda e sindacati che ha di fatto scongiurato il licenziamento di 188 persone. Ora si attende l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico per la firma della cassa integrazione straordinaria e per aprire una discussione sul piano d’investimenti che la società intende sviluppare nei prossimi anni, al fine di dare ulteriori garanzie ai lavoratori per il loro futuro.
L’intesa, inoltre, prevede il ripristino di tutti gli accordi di secondo livello ad eccezione del premio di produzione e della 14esima mensilità che verrà sospesa per tutta la durata dei 5 anni del concordato e verrà ripristinata, per tutti i dipendenti ad oggi in forza, dal 1° gennaio 2024, rimodulata come prevede il contratto nazionale di categoria. La procedura di mobilità resterà comunque aperta per tutti coloro che vorranno uscire volontariamente. Previsto un incentivo all’esodo che sarà frutto di un ulteriore trattativa. Nel corso del vertice in Regione è stato affrontato anche il capitolo esternalizzazioni che ha visto il numero delle figure previste scendere da 52 a circa 35 unità.
Per quanto riguarda il rilancio industriale del sito, questo è basato su un piano di investimenti in quattro anni, per la produzione di prodotti oncologici e antibiotici per circa 40 milioni di euro, che dovrebbe portare anche alla costruzione di nuove linee produttive e a una maggiore automazione di quelle esistenti nell’area chimico-farmaceutica.
“E’ stata una trattativa tutta in salita - afferma Elisa Bandini, segretaria generale Femca Cisl Latina - che ha confermato quanto il ruolo del sindacato sia fondamentale per tutelare i lavoratori e difendere i loro diritti, e tutto questo non può essere certo sminuito da episodi gravi, come quelli che hanno investito le cronache di questi giorni nell’inchiesta sul caporalato, che dimostrano come, talvolta, la realtà, possa dimostrarsi tutt’altro che produttiva dell’interesse comune. A fronte di ciò, intendiamo ribadire che le responsabilità sono da attribuirsi alla persona e non alla Cisl nel suo complesso, che rimane una organizzazione sana e con una solida reputazione costruita in anni di dure battaglie sindacali in favore del lavoro e della dignità delle persone. Un impegno costruito giorno dopo giorno, accordo dopo accordo così come è avvenuto proprio per la Corden Pharma”.
Intanto sempre a Latina è stato firmato un protocollo d’intesa tra il presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma Latina, Cosimo Peduto e i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, che ha dato vita ad un tavolo operativo avente come oggetto quello di riqualificare, riconvertire e reinserire nel mercato tutti i siti industriali dismessi del territorio pontino.
“ Abbiamo firmato il Protocollo ben consapevoli della grande occasione che questo potrebbe rappresentare per il nostro territorio dove molte sono le aree industriali pronte per essere riqualificate - afferma Roberto Cecere, segretario generale Cisl Latina -. Tra tutte quella della Ex Nexans di Borgo Piave, un sito molto vasto ancora in mano alla multinazionale che qualche anno fa ha licenziato circa 200 lavoratori, distruggendo un importante indotto, e che è poi sparita da Latina. Come sindacato daremo tutto il nostro appoggio a quanti vorranno investire sul nostro territorio portando lavoro vero”.
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