In vista del rinnovo del contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi la Fisascat Cisl mette a punto la sua proposta. Il contratto, scaduto lo scorso luglio, ha la più vasta platea di addetti interessati al rinnovo, si tratta infatti del contratto più applicato, con oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori interessati. Riflettori accesi sugli aumenti salariali, l’estensione del welfare contrattuale rivolto all’assistenza sanitaria integrativa ed alla previdenza complementare ma anche proiettato alla long term care ed alla dread desease . Inoltre secondo la Fisascat Cisl va rafforzata la normativa su diritti e relazioni sindacali ai due livelli, il mercato del lavoro - da rendere più inclusivo anche per le persone con disabilità - e i sistemi di classificazione del personale con l’introduzione delle nuove figure professionali connesse alle nuove tecnologie. In primo piano per la federazione cislina pure la definizione di nuove norme in tema di flessibilità contrattata, conciliazione, contrasto alla violenza ed alle molestie sui luoghi di lavoro, formazione professionale, salute e sicurezza, bilateralità e sostegno al reddito attraverso la costituzione dei fondi di solidarietà bilaterali. Centrale anche la questione del lavoro domenicale e festivo. ”Il rinnovo del contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi - spiega Davide Guarini, segretario generale della Fisascat Cisl - ha obiettivi molteplici che dovranno prevedere la tendenza a creare nuove forme di partecipazione dei lavoratori, attraverso relazioni sindacali più partecipate ad ogni livello, offrendo così strumenti al decentramento contrattuale, una più efficace gestione dei sistemi bilaterali nazionali e locali nonché forme avanzate di tutela lavorativa e sociale”.
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