Bruciano da oltre dieci giorni le montagne del Morrone, nel parco nazionale della Majella a causa della siccità e degli incendi dolosi. Ben 450mila tonnellate di veleni sparsi nell’aria, una quantità di CO2 inimmaginabile che sta distruggendo l’ambiente, 2.500 ettari di Parco Nazionale già carbonizzato. È il primo bilancio dei roghi che da metà agosto stanno devastando l’Abruzzo. I numeri li ha dati l’Associazione Ambiente è/e Vita.
Un incendio vastissimo che secondo molti è alimentato anche dai ritardi di enti e istituzioni, dalla mancanza di un piano regionale di prevenzione e gestione incendi e dagli interessi che ruotano intorno alla privatizzazione delle emergenze. A confermarlo anche la Fns Cisl.
“La gestione incendi, nel nostro Paese, è fuori controllo - afferma in una nota Antonello Ghizzoni, segretario generale della Fns Cisl Vigili del fuoco Abruzzo e Molise -. La scarsa attenzione che la Regione ha riservato alla lotta agli incendi boschivi ha portato all’inferno in cui ci troviamo. Se ci sono mani criminose dietro gli eventi incendiari il governo nazionale non può accettare e concedere nessuna deroga alla legge quadro sugli incendi, la numero 353 del 2000. In questi giorni di emergenza assistiamo all’assenza totale di una politica seria di prevenzione, mai messa in campo da questo governo regionale, a tutela del patrimonio boschivo e forestale dell'Abruzzo”.
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