Otto ore di sciopero e manifestazione in piazza Montecitorio a Roma di centinaia di lavoratori provenienti da tutta Italia. Più altre 8 ore di sciopero nei giorni successivi gestite a livello territoriale. Così i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil oggi esprimono il proprio dissenso rispetto alle novità emerse nella vertenza legata alle società controllate dalle concessionarie autostradali.
"Ci sono 3mila operai e tecnici specializzati a rischio, bisogna salvaguardare un pezzo strutturato di impresa italiana e adottare un orientamento diffuso nella Ue". Questo, dalla piazza, il richiamo di Stefano Macale, segretario nazionale della Filca Cisl, ai palazzi della politica.
I sindacati lamentano la bocciatura dell'emendamento proposto dai deputati Pd Borioli ed Esposito, che intendeva alzare dal 20% al 40% la percentuale dei lavori di manutenzioni e progettazione affidabili senza gara ai concessionari autostradali. "L'inspiegabile bocciatura della proposta - spiegano le segreterie nazionali dei tre sindacati - è un colpo durissimo per i 3 mila operai e tecnici specializzati, che ora rischiano di essere licenziati, e vanifica il lungo lavoro svolto al tavolo interministeriale aperto dai ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico, che era riuscito a trovare una soluzione per scongiurare questo ennesimo stillicidio di posti di lavoro. Evidentemente - accusano Feneal, Filca, Fillea - le pressioni delle lobbies hanno avuto la meglio sul parere dei due ministeri, sul rischio di mandare a casa 3mila lavoratori, sulla qualità del lavoro, sulla sicurezza delle stesse autostrade, sulla necessità di salvaguardare un pezzo strutturato di impresa italiana e di adottare un orientamento largamente diffuso in Europa. Chiediamo con forza l'immediata convocazione del tavolo permanente presso il Mise e un intervento rapido e deciso di tutti gli interlocutori politici e istituzionali per risolvere nel migliore dei modi questa delicata vertenza".