Sbagliata e pericolosa. Così Cisl e Filca definiscono la ricetta del governo che si va delineando rispetto alla possibile modifica del Codice degli appalti.
“Alzare a 5,5 milioni di euro la soglia per il massimo ribasso significa alimentare il lavoro nero, aumentare i rischi per i lavoratori, visto che i costi per la sicurezza sono i primi ad essere sacrificati, ed avere opere di pessima qualità e pericolose per la collettività”.
Ad alzare la voce sono il segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello e il segretario nazionale della Filca Stefano Macale.
"Aumentare a 2,5 milioni di euro la procedura negoziata senza bando, che quindi interesserebbe oltre il 90% delle gare, è un incentivo alla corruzione e alla mancanza di trasparenza del mercato" continuano i sindacalisti.
Per il sindacato alcune questioni sono di fondamentale importanza e non posso essere sottovalutate. Tra queste: la lotta alla corruzione, la capacità di prevenzione e contrasto all’infiltrazione mafiosa, la gestione trasparente delle procedure di gara, la corretta applicazione del Codice, la qualificazione delle imprese, la riduzione e qualificazione delle stazioni appaltanti, la corretta applicazione dei contratti di lavoro e il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso e irregolare e ai processi di dumping contrattuale.
Per la Cisl sono queste le premesse di contesto per un effettivo rilancio degli Appalti Pubblici in Italia.
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