Chiude la cartiera San Felice di Pistoia, un’azienda storica (fondata nel 1960) e i 42 dipendenti saranno messi in mobilità. La chiusura sarebbe dovuta a un forte calo di commesse, alla crisi dei mercati di riferimento e alla situazione economica generale. Per cercare soluzioni alternative alla chiusura, con tutte le conseguenze occupazionali del caso, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e l’assessore alle attività produttive e sviluppo economico Gianna Risaliti, hanno fissato due incontri separati con i sindacati Fistel- Cisl, Slc-Cgil e Uilcom-Uil, e - in diversa data - con il presidente del consiglio di amministrazione della Cartiera San Felice Spa, Alessandro Carrara. "Si tratta di una perdita enorme per il nostro territorio sia a livello economico che sociale - commenta l’assessore Gianna Risaliti. Abbiamo chiesto ai proprietari ed ai sindacati un incontro per capire quali possano essere le prospettive per i 42 lavoratori della cartiera e, di conseguenza, per le loro famiglie". "La mancanza di lavoro - dichiara il sindaco Tomasi - è un dramma che non risparmia la nostra città. Negli ultimi anni Pistoia ha subìto una forte deindustrializzazione, con molte aziende che sono state costrette a chiudere i battenti e con tante famiglie che si sono trovate a vivere nell’estrema difficoltà portata dalla disoccupazione. Questa amministrazione comunale, in una situazione di crisi economica che continua a colpire il Paese, ha il dovere di provare a fare qualcosa, come sburocratizzare e velocizzare le procedure di nostra competenza. Per il futuro del territorio - conclude il sindaco - sarà fondamentale attrarre investimenti privati".