Incredulità e rabbia: sono le reazioni dei sindacati all’annuncio del gruppo Cementir di voler licenziare 106 lavoratori in diversi stabilimenti italian. Una doccia fredda giunta mentre si discuteva di Piano investimenti, di uso eccessivo di straordinari effettuati per carenza di personale di produzione e addirittura di assunzione di nuovi dipendenti. Ben 47 lavoratori da licenziare operano nello stabilimento tarantino (72 dipendenti in totale).
Durissima la reazione di Filca, Feneal e Fillea provinciali, che in un comunicato denunciano: “L’annuncio è arrivato dopo mesi di richieste di incontro presentate sulle criticità e le prospettive industriali di Cementir, richieste rimaste inevase”. I sindacati hanno scritto a tutte le istituzioni territoriali chiedendo “un incontro urgente per valutare la possibilità di eventuali azioni comuni al fine di scongiurare i licenziamenti, anche alla luce dei recenti accordi ‘Cis’ e del ‘Patto per la Puglia’ sottoscritti da governo, Regione Puglia, Comune e Provincia di Taranto, che destineranno a questo territorio ingenti risorse economiche propedeutiche al rilancio del settore”. Tra l’altro l’annuncio dei licenziamenti è arrivato arriva alla vigilia della scadenza dell’accordo sui contratti di solidarietà sottoscritto il 14 settembre 2015. “Tra gli impegni assunti da Cementir un anno fa con i lavoratori e le organizzazioni sindacali - ricordano i sindacati - c’era non solo la presentazione del piano di investimenti per lo stabilimento di Taranto per il 2016, ma anche la possibilità di rinnovare il contratto di solidarietà in virtù della proroga della concessione d’uso del quarto sporgente e della calata numero 4 da parte dell’Autorità portuale”.
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