Sciopero a tempo indeterminato alla Cementir di Arquata Scrivia, con assemblea permanente dei lavoratori, contro i 23 licenziamenti annunciati dall’azienda. “È un grave atto non solo verso i lavoratori ma anche le istituzioni che si adoperano per il buon fine della vertenza”, sottolineano Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Questa mattina in assemblea con i lavoratori riuniti le Rsu hanno rimarcato la necessità di trovare il prima possibile soluzioni. “I dirigenti non vogliono attendere gli sviluppi della richiesta di commissariamento del consorzio Cociv e concordare nuovamente la ricollocazione degli esuberi. È un irrigidimento grave e provocatorio. Per queste ragioni e per far modificare gli atteggiamenti all’azienda - rimarcano le organizzazioni di categoria - si è deciso per la mobilitazione, consentendo ai lavoratori e i loro rappresentati di valutare in continuo la situazione. Ci auguriamo una modifica degli atteggiamenti Cementir per riprendere la trattativa e trovare le giuste soluzioni per tutti gli occupati. Invitiamo istituzioni e cittadini a dare il loro appoggio a questa giusta lotta per il lavoro”.
Proprio ieri le parti si sono incontrate presso gli uffici regionali dell’assessorato al Lavoro, alla presenza dell’assessora al Lavoro Gianna Pentenero, del presidente della provincia di Alessandria Rita Rossa, del commissario di Governo Iolanda Romano e dei sindacati. In quella sede l’azienda ha annunciato la decisione di procedere ai 23 licenziamenti nello stabilimento di Arquata Scriva. “Poichè le note vicende giudiziarie hanno di fatto determinato un rallentamento dei lavori - hanno spiegato al termine dell’incontro l’assessore Pentenero e la presidente Rossa - d’intesa con i sindacati e con il commissario di Governo abbiamo chiesto all’azienda di sospendere i licenziamenti per almeno 15 giorni, con l’obiettivo di poter disporre di notizie certe sul commissariamento di Cociv (richiesto, come noto, dall’Autorità nazionale anticorruzione al prefetto di Roma) e sul cronoprogramma dei lavori, la cui direzione è nel frattempo passata da Cociv a Rfi. Non solo Cementir non ha accolto questa richiesta di buon senso, ma ha comunicato che gli esuberi, che dovevano essere dimezzati, tornavano ad essere 23. Si tratta di un atteggiamento incomprensibile che ci fa tornare indietro di due mesi e denota scarsa considerazione nei confronti delle istituzioni locali e dello stesso commissario di Governo”, hanno concluso gli amministratori locali.