Calvin Klein chiude la sede italiana milanese e lascia a casa 84 dipendenti. È quanto fanno sapere i sindacati confederali di categoria (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, UIltec-Uil) spiegando che la storica azienda del lusso “dopo aver chiuso la sede operativa di Trento nel 2017, ha deciso di disinvestire ulteriormente sull’Italia e ha annunciato la cessazione delle attività della sua prima linea impattando di conseguenza le sede meneghina”.
Così dopo aver avviato una procedura di licenziamento per 45 lavoratori su 84 per poter dar luogo al rilancio dell’azienda, ora le persone lasciate a casa diventano 84, ossia il totale complessivo dell’intera sede milanese.
I sindacati non capiscono la scelta della società poiché Milano è la capitale della moda e città simbolo per lo stile e per il Made in Italy. ”Evidentemente - continuano i sindacati - la sede milanese non è più ritenuta strategica dal management del colosso americano”.
I rappresentanti dei lavoratori chiedono alla azienda di rivedere la decisione e assicurano il loro impegno affinché sia ridotto l’impatto sociale della decisione.
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