di Silvia Boschetti
Sotto l’albero di Natale per i 300mila addetti della distribuzione moderna organizzata (Dmo) c’è il regalo più bello: il contratto di lavoro. Qualcosa di più di un semplice rinnovo perché, dopo 5 anni, quello siglato è un contratto di svolta che riunisce tutte diverse realtà del settore distributivo. Quello raggiunto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs con Federdistribuzione è il primo contratto nazionale di lavoro applicato a quella che finora era una frastagliata platea. D’ora in poi sarà dunque unico il punto di riferimento contrattuale per i lavoratori della distribuzione moderna organizzata, dipendenti delle imprese del commercio moderno - alimentari e non alimentari - che operano sul mercato attraverso le diverse formule distributive. Generi diversi dietro ai quali si riconoscono celebri catene come Esselunga, Leroy Merlin, Carrefour, Auchan, Zara, Ikea e Decatlhon, Rinascente e molti altri solo per avere un’idea. Una sfida colta da imprese e sindacati quella della definizione di questo contratto che sarà in vigore dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre. La parte economica prevede aumenti pari ad 85 euro, inoltre saranno anche corrisposte due erogazioni straordinarie una tantum pari a 500 euro nel mese di febbraio 2019 e a 389 nel mese di marzo 2020, a copertura del periodo di carenza contrattuale dal 2015/2018. Ma non solo. Trovate soluzioni mirate per la classificazione del personale, flessibilità oraria, gestione di gravi crisi aziendali e rispetto alla definizione di un sistema di bilateralità ad hoc anche con riferimento all’assistenza sanitaria integrativa di natura obbligatoria nonché alla formazione professionale rivolta ai quadri aziendali. ”Il contratto collettivo nazionale di lavoro della grande distribuzione organizzata ha un significato che travalica il senso di un rinnovo contrattuale” ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto. Per il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini ”con l’accordo per il primo contratto della distribuzione moderna organizzata raggiunto con Federdistribuzione i sindacati hanno scritto la parola fine alla diaspora contrattuale che vedeva sospesi in un limbo circa 300mila di addetti”.
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