Più di mille persone hanno partecipato alla manifestazione promossa contro la decisione della holding francese Kering, annunciata nelle scorse settimane, circa l’esubero di 400 lavoratori della Brioni nei tre stabilimenti dell’area vestina, nel Pescarese. Arrivati con dieci pullman da tutti i comuni del comprensorio vestino, i manifestanti stanno protestando rumorosamente davanti alla sede dell’assessorato regionale alle Attività produttive. Presenti i sindaci di tutti i comuni coinvolti, con la fascia tricolore, i sindacati ed esponenti del mondo politico ed economico regionale. Previsto un incontro tra i sindacati, la Regione, con l’assessore Giovanni Lolli, i sindaci e l’azienda.
Tra cori, fischietti, bandiere, striscioni e musica, i lavoratori hanno ripetuto a gran voce che "chiediamo solo di poter lavorare, nessun operaio deve essere cacciato e nessun lavoratore deve andare a casa, ricordando come la Brioni sia un’eccellenza mondiale. "La Brioni non deve morire - hanno intonato ripetutamente i manifestanti - dai ragazzi facciamoci sentire. Presenti, tra gli altri, i segretari della Filctem-Cgil, Domenico Ronca, della Femca-Cisl, Leonardo D’Addazio, e della Uil, Luca Piersante, che nei giorni scorso, in vista della manifestazione, avevano invitato alla mobilitazione. All’azienda chiediamo un piano industriale - dicono i sindacalisti - perchè si discute di esuberi discutendo di un piano industriale. Il territorio non può permettersi un solo licenziamento. Alla Regione chiediamo di assumere la gestione dell’emergenza". "Il settore tessile abruzzese - hanno aggiunto - non solo non può permettersi licenziamenti, ma ha bisogno di crescere. Ci sono competenze esclusive, stabilimenti già pronti all’uso e strutture dal basso impatto ambientale. Tutti elementi che devono contribuire al rilancio del settore".