La curatela fallimentare ha concesso un’ulteriore proroga di sei mesi al gruppo calabrese Caffo per la gestione dello stabilimento di liquori Borsci di Taranto che produce l’Elisir San Marzano. La decisione è stata assunta questa mattina al termine del vertice alla Provincia di Taranto. Al tavolo convocato dal responsabile del servizio Controversie collettive, Michele Coviello, oltre al segretario generale della Uila Uil e ad Ida Cardillo, componente della segreteria, c’erano anche il curatore fallimentare della Ilbi Spa, Antonio Pastore, i responsabili della Bsm Srl del gruppo Caffo 1915, l’amministratore della società Sebastiano Caffo ed il consulente del lavoro Rosario Gentile, il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Taranto, Giovanni Guttagliere, ed i rappresentanti delle altre organizzazioni sindacali di categoria, Sante Bernalda della Flai Cgil ed Antonio La Fortuna della Fai Cisl. Caffo produce alcolici tra cui "Vecchio Amaro del Capo" e ha in gestione da tre anni la Borsci, il cui marchio è conosciuto nel mondo dei liquori sin dal 1840 e il suo prodotto di punta è l’Elisir San Marzano. Soddisfatti a metà - commentano i sindacati - nel senso che se non ci fosse stata quest’ulteriore proroga, dopo il 22 ottobre, giorno di scadenza dell’ultima concessa al gruppo Caffo, le dieci unità occupazionali attualmente impegnate nella Borsci avrebbero perso il lavoro e l’azienda avrebbe dovuto interrompere le attività con il rischio di non riprenderle mai più. Non possiamo tuttavia nascondere che siamo un pò delusi dal fatto che ancora non si prenda una decisione definitiva. Si prolunga così, e non di poco, il calvario dei lavoratori, i quali dovranno ancora attendere prima di conoscere il loro futuro occupazionale.