Il fatto che gli impegni assunti in questo ultimo anno sono stati mantenuti rasserena gli animi degli operai ex Fiat di Termini Imerese che, in qualche modo, si ritroveranno a lavorare con il marchio della casa automobilistica torinese. Dal prossimo anno, infatti, nella fabbrica del palermitano dovrebbero essere trasformati ben 7 mila Doblò da motore termico a elettrico e ibrido, proprio in collaborazione con Fca. Ed è uno degli impegni che verranno confermati in questi giorni e che dovrebbero portare alla rinascita dello stabilimento e al ritorno, di fatto, alla produzione. Lo hanno ribadito i dirigenti dell’azienda del gruppo Metec, durante il vertice di martedì al ministero dello Sviluppo Economico per la verifica dello stato di avanzamento del piano di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori di Termini. L’azienda ha presentato il cronoprogramma aggiornato per la definitiva realizzazione della prima fase che prevede un investimento pari a 22 milioni e un piano occupazionale che vedrà rientrare entro settembre altri 47 lavoratori per la produzione di motoveicoli a tre ruote, altri 80 entro dicembre 2017 per l’avvio, appunto, del progetto e allestimento del Doblò, e ulteriori 100 entro aprile 2018 per la linea di produzione Lighting e Chemical. “Le conferme degli impegni assunti - spiega Giovanni Scavuzzo rappresentante Fim Cisl in Blutec - sono un fatto positivo, come quella sulla trasformazione dei 7 mila Doblò l’anno da motore termico a elettrico e ibrido dal 2018, il rientro dalla cassa a settembre di 47 operai e di altri 80 entro dicembre. Per l’anno prossimo invece dovrebbe partire il piano B con le altre vetture da trasformare e i 440 rientri finali. La cig dovrebbe essere confermata fino al 24 settembre del 2019, un altro biennio, dunque, almeno secondo quanto garantito dal Ministero del Lavoro, cosa che da tempo all’azienda di portare avanti il piano in tranquillità”. Nessuna certezza però su ulteriori ipotesi industriali oltre Blutec che diano possibilità di ritorno a lavoro anche per gli operai dell’indotto. “Lo chiediamo da tempo - aggiunge Mimmo Milazzo reggente Cisl Palermo Trapani - si pensi anche a questi lavoratori e a un rilancio industriale complessivo del territorio, da troppo tempo in crisi”.
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