Lo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno proseguirà la sua attività fino al 31 dicembre, poi per i 318 dipendenti si aprirà un anno di cassa integrazione per cessazione. Nella notte di ieri i sindacati e la multinazionale belga, con la mediazione del governo, hanno trovato l’accordo che evita i licenziamenti, in caso contrario previsti a partire da oggi. Determinante per arrivare all’intesa la firma apposta la settimana scorsa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul decreto urgenze, che ha reintrodotto la cassa per cessazione cancellata con il Jobs Act.
Il Piano prevede incentivi e azioni per la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento dei lavoratori, con la partecipazione di azienda, associazioni datoriali, istituzioni e rappresentanze sindacali.
Il piano concordato con la multinazionale belga, che a giugmno aveva annunciato la decisione di chiudere lo stabilimento vicino Firenze per continuare la produzione in Roamani, prevede incentivi e azioni per la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento dei lavoratori, con la partecipazione di azienda, associazioni datoriali, istituzioni e rappresentanze sindacali.
Soddisfatti i sindacati. Per il segretario nazionale della Fim Ferdinando Uliano ”la nostra azione sindacale e la lotta dei lavoratori sono riusciti a costruire una solidarietà attiva da parte delle istituzioni e della politica locale, fino ad ottenere recentemente dal Governo la reintroduzione della Cassa Integrazione per Cessazione, in una azione orientata a costruire le condizioni per reindustrializzare e rioccupare i lavoratori del sito toscano”.
Positivo anche il commento della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: ”L’accordo è una buona notizia. Vigileremo sul rispetto dell'accordo. Fin da subito vanno messe in campo nuove soluzioni industriali che garantiscano la ricollocazione dei lavoratori con un impegno diretto del Governo e delle istituzioni locali".
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)