Una totale ”mancanza di disponibilità e umanità”. Va giù duro Luigi di Maio sulla multinazionale belga Bekaert, che ha avviato la procedura di licenziamento per i 318 lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno (Firenze) con l’obiettivo di chiudere e portare la produzione in Romania.
I toni impiegati dal ministro dello Sviluppo Economico alla Camera, dove ha tenuto un’informativa sulle crisi aziendali aperte al Mise, non sono molto diversi da quelli con cui ha commentato l’esito dell’incontro del 5 luglio al Mise. In quell’occasione Bekaert si è opposta alle richieste di sindacati e governo, che chiedevano il ritiro dei licenziamenti.
Dopo la rottura in realtà i contatti con il governo sono proseguiti e martedì al Mise i rappresentati dell’azienda sono tornati ad incontrare i sindacati. Ma neppure stavolta si sono registrati risultati apprezzabili. Fim Fiom e Uilm di Firenze e Toscana hanno definito ”interlocutorio” il confronto: ”Non sono emerse novità di rilievo”.
Al termine il ministero ha preannunciato un nuova convocazione per il 24 luglio. Intanto oggi pomeriggio i sindacati riferiranno ai lavoratori riuniti in assemblea nella fabbrica di Figline.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)