Continua senza freni la crisi della grande distribuzione, con ipermercati, grandi magazzini e punti vendita destinati alla chiusura e lavoratori messi in mezzo ad una strada. E’ il casi di Mercatone Uno, ma anche di Saturn e Mediaworld che nei giorni scorsi hanno inviato alle organizzazioni sindacali di categoria le lettere relative all’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 906 lavoratori in tutto a livello nazionale. E domani arriverà forte la risposta dei lavoratori di Auchan, chiamati allo sciopero dell’intero turno di lavoro dalle federazioni di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs contro la disdetta unilaterale della contrattazione integrativa e la procedura di licenziamento collettivo avviata dal Gruppo francese della grande distribuzione per 1.426 dipendenti di 32 ipermercati della rete vendita e della sede societaria in Italia.
Una protesta indetta a livello nazionale alla quale si aggiungeranno ulteriori 8 ore di astensione dal lavoro con modalità da programmare a livello territoriale.
“Siamo convinti che sia gravissimo ragionare esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro – ha stigmatizzato il segretario nazionale della Fisascat Ferrucio Fiorot (ascolta la dichiarazione rilasciata a Labor Tv) commentando a caldo i tagli di 112 milioni di euro annunciati anche oggi dal presidente di Auchan Patrick Espasa in una intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 Ore.
Per la Fisascat si dovrebbe cominciare a ragionare anche sulle prospettive dei gruppi della grande distribuzione in Italia. “E’ certamente innegabile che le multinazionali presenti in Italia abbiano, in tempi di crisi, registrato meno introiti, ma quello che ci preoccupa maggiormente sono le vere intenzioni delle proprietà aziendali" ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri.
“Certo la riflessione che anche a livello istituzionale si deve avviare riguarda non solo la crescita del potere di acquisto di salari e pensioni attraverso una seria~ riforma del sistema fiscale come quella proposta dalla Cisl in queste settimane – ha concluso il segretario – ma deve necessariamente interessare anche la capacità dell’Italia di essere considerato ancora un Paese competitivo, dove continuare ad investire, altrimenti rischiamo di essere esclusi da una fetta di mercato importante che, negli anni precedenti la crisi non dimentichiamo, ha garantito l’occupazione a migliaia di persone”.
Il confronto con la direzione di Auchan per discutere le modalità di gestione della procedura di licenziamento collettivo proseguirà il prossimo 12 maggio.
(Approfondimento, anche con le modalità della protesta, su Conquiste Tabloid. Disponibile dopo le 18 su questo sito)