A Taranto proseguono i confronti tra sindacati metalmeccanici e azienda volti ad esaminare la situazione dell’organico, area produttiva per area produttiva, alla luce delle selezioni fatte dall'azienda (8.200 a Taranto) e degli esodi volontari anticipati (circa 600 sinora). ”Abbiamo già fatto le riunioni per le aree ghisa, acciaieria, manutenzioni ed impianti portuali ed oggi passiamo all’area laminazione - dichiara Biagio Prisciano della Fim Cisl Taranto - stiamo ponendo le nostre richieste e attendiamo le prime risposte dall’azienda. Gli incontri non si chiudono subito con l’individuazione di una soluzione perché spesso si parte da una fotografia dell'organico relativa a quell'area che risale ad alcuni giorni fa e puo' accadere che nel frattempo altri lavoratori di quella stessa area abbiano chiesto l'accesso all'esodo aprendo così un vuoto nell'organico e configurando la necessita' di rideterminare l'assetto di marcia".
Nel frattempo parla Carlo Malasomma, direttore marketing di Arcelor Mittal Italia, la società che fa capo all'omonima multinazionale dell'acciaio e che dal 1 novembre scorso gestisce in fitto, dopo averli presi dall'amministrazione straordinaria Ilva, gli impianti siderurgici del gruppo a partire da quelli di Taranto, Genova e Novi Ligure. Spiega Malasomma: ”Un vantaggio principale per Arcelor Mittal Italia sarà quello di avere accesso ad un network di vendite internazionali senza precedenti. In Arcelor Mittal Italia il livello di aspettative è molto elevato e lo è sia in termini di risultati finanziari che in termini di sostenibilità dell'azienda stessa nel medio-lungo periodo. Ed è elevato il livello di motivazione e di determinazione”. Ilva, aggiunge, ”è il produttore integrato più verticalizzato in Europa e come tale è nostro interesse spingere il più possibile sui prodotti a valle della filiera siderurgica come ad esempio i tubi saldati, i grandi tubi e le condotte anche quelli riferiti ai progetti offshore e tutto quello che riguarda materiali processati da coils”. Ilva, conclude Malasomma, ”è un pilastro portante del comparto manifatturiero italiano e come tale è nostro interesse strategico quello di permettere ad Ilva stessa quello di riacquisire questo ruolo di leadership che si merita sul mercato domestico e non solo”.