Nuova mobilitazione domani per i lavoratori dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali che saranno internalizzati dal 1º marzo 2020. Dopo l’incontro convocato per giovedì 23, al ministero del Lavoro, esiste infatti il rischio concreto che i licenziamenti diventino effettivi.
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e sarà supportato da un presidio a Roma in Piazza Montecitorio. Alla base della protesta i numeri delle assunzioni dirette: 11.236 a fronte dei 16.019 attualmente occupati. Se non si interverrà concretamente, dunque, entro i prossimi 2 mesi oltre 4mila persone si troveranno a rischiare il posto di lavoro.
La possibilità di internalizzare il servizio di pulizia era considerato positivamente dai sindacati fino a quando non si è attivato un procedimento che, di fatto, esclude migliaia di addetti, peggiorando le loro condizioni: senza lavoro o con l'orario dimezzato e salari più bassi, queste le prospettive per molti di loro.
Nonostante le azioni messe in campo in questi mesi dalle organizzazioni sindacali, attraverso mobilitazioni, scioperi e incontri, abbiano portato a dei risultati - come alcune modifiche e integrazioni apportate al Decreto Scuola - si è purtroppo ancora lontani dall'individuazione di una soluzione per tutti.
L’8 gennaio è intanto scaduto il termine per la presentazione delle domande on-line per la procedura selettiva prevista dal Bando conseguente al Decreto Scuola che - precisano i sindacati di categoria - pur recependo "alcune modifiche, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l’internalizzazione e dall’introduzione di una seconda fase, che recupera posti disponibili e abbassa i requisiti richiesti, non è però sufficiente.
Le confederazioni Cgil Cisl e Uil hanno intanto reiterato la richiesta di attivazione di un tavolo interministeriale, sotto l’egida della presidenza del Consiglio dei ministri, per affrontare globalmente la vertenza che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie; un impegno non più rinviabile perché le imprese hanno da tempo attivato le procedure di licenziamento collettivo per tutto il personale presente attualmente negli appalti.
I sindacati richiamano nuovamente "il Governo, il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le imprese ad una assunzione di responsabilità per trovare le soluzioni necessarie a dare continuità occupazionale e di reddito a tutti i 16mila lavoratori coinvolti e scongiurare quello che sarebbe un inaccettabile epilogo del percorso di internalizzazione".