di Silvia Boschetti
La luna di miele tra Amazon Italia e il centro logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) sembra finita. L’accordo, il primo al mondo, raggiunto a maggio su modi e tempi di lavoro non è bastato ad eliminare gli attriti su condizioni di lavoro pressanti e limite. A pochi giorni dal Black Friday torna lo stato di agitazione dei 1.650 dipendenti con astensione dal lavoro straordinario. Fisascat Cisl, Filcams Cgil, UIltucs e Ugl Terziario di Parma e Piacenza sono tornate alla mobilitazione a causa della vertenza pendente sulla stabilizzazione dei 1.951 lavoratori somministrati utilizzati oltre il dovuto nel 2017 ed accertati dall’ispettorato del ministero del Lavoro. Ma non solo. Presa di posizione delle federazioni di categoria territoriali anche sulle turnazioni notturne introdotte unilateralmente dalla direzione aziendale per sopperire alle richieste nella stagione di picco oramai alle porte, in netta contrapposizione con le previsioni dell’intesa siglata nel maggio scorso tra azienda e sindacati. La segretaria generale della Fisascat Cisl di Parma-Piacenza, Francesca Benedetti, stigmatizza ”un’applicazione dell’accordo del maggio scorso non fedele ai principi che lo hanno ispirato” ossia la volontarietà della prestazione per i turni notturni previsti dall’intesa ed una maggiorazione economica ad hoc per le prestazioni notturne. ”Ancora una volta vengono chiesti grandi sacrifici ai lavoratori notturni. L’aspetto che particolarmente preoccupa il sindacato è la salute dei lavoratori”. Amazon Italia intanto ha fatto sapere che sulla stabilizzazione ha rispettato norme e contratti e che per quanto riguarda gli straordinari li pianifica con un anticipo di quattro settimane. La protesta per una organizzazione del lavoro contrattata prosegue intanto in tutta Europa. Anche la Fisascat Cisl prenderà parte all’incontro internazionale Uni Global Union Amazon in programma a Londra il 21 e 22 novembre.
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