Si discute braccialetti elettronici ma dietro c’è tutta la questione del lavoro 4.0 e delle nuove dinamiche che apre il rapporto uomo-robot. Non poteva che passare da un colosso di un settore emergente come quello dell’e-commerce, ovvero Amazon, la frontiera del cambiamento di modi e tempi di lavoro. Questione più attuale che mai su cui sono in molti a parlare con posizioni differenti. Tra quelli che si concentrano più sul fare ci sono i sindacati, pronti a tenere in piedi un dialogo in cui accanto all’innovazione produttiva ci deve essere spazio per nuovi modelli contrattuali in grado di garantire diritti e tutele ai lavoratori. Concetto ribadito anche a livello istituzionale ai vertici di Amazon che hanno incontrato in sequenza i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Oltre ad aver confermato le nuove aperture di Torino e Bergamo con conseguenti assunzioni di 1.600 persone a tempo indeterminato per un piano di investimenti pari a 150 milioni di euro la delegazione di Amazon, guidata dal vice president european operations, Roy Perticucci, dato disponibilità a riprendere il confronto con le organizzazioni sindacali a livello territoriale ed ha anche abbassato i toni sulle polemiche nate dopo l’annuncio di aver acquistato i brevetti per bracialetti elettronici con cui dotare i dipendenti. Per la Fist Cisl il segretario generale Pierangelo Raineri ha naturalmente apprezzato la ripresa del confronto con i sindacati territoriali con ”l’auspicio che sia il primo passo per la definizione di una intesa globale sulla flessibilità contrattata”.
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