Concluso con un nulla di fatto l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con General Electric per cercare di scongiurare i 179 licenziamenti annunciati dalla multinazionale americana nel sito produttivo ex Alstom Power di Sesto San Giovanni (Mi). L’azienda, si legge in una nota della Fim Cisl, è rimasta sulle proprie posizioni nonostante le proposte avanzate dal Mise e dalle organizzazioni sindacali. Un nuovo incontro è in programma il 7 giugno presso Assolombarda.
"La scelte di GE di chiudere lo stabilimento di Sesto S.G, senza peraltro aprire qualsiasi discussione su possibili alternative industriali per il sito, e la tutela occupazionale è gravissima -tuona Nicola Alberta, segretario nazionale Fim Cisl. In questo modo non si fa altro che creare tensioni sociali inaccettabili. GE deve scegliere una strada diversa e aprire un confronto serio e reale con le rappresentanze e istituzioni per individuare soluzioni all'altezza del problema. GE non è in crisi, e in altre aree del Paese sta investendo. Questo è un bene, ma proprio in virtù di ciò GE, che ha la forza economica e le capacità, deve mettere in campo la volontà di studiare e attuare alternative e progetti industriali per il sito lombardo. Che si investa nel nostro Paese è assolutamente positivo, che si chiuda nel contempo e che si avviino licenziamenti è assolutamente contraddittorio e irresponsabile".
"Le posizioni sono rimaste distanti - aggiunge Giuseppe Mansolillo della Fim Cisl Milano - l’azienda non ha fatto nessun passo indietro, oltre a non prendere nemmeno in considerazione un piano strategico e produttivo per il rilancio del sito". La Fim Cisl insisterà nel chiedere il ritiro immediato dei licenziamenti e della decisione di chiusura dello stabilimento e una politica di rilancio e investimenti per rilanciare la produzione dello stabilimento di Sesto senza che questo comporti perdita di posti di lavoro e professionalità.