Sciopero e corteo oggi per i 280 lavoratori della Richard Ginori di Sesto Fiorentino che hanno effettuato una forma di protesta diversa mettendo in atto un pic-nic davanti alla sede di Unicredit per sollecitare la vendita dei terreni dell’area industriale. Con lo slogan “Il lavoro nutre la città”i lavoratori hanno richiamato l’attenzione della cittadinanza e dei politici sull’importanza di far rimanere nel territorio la famosa azienda di porcellane.
Il terreno, infatti, è dopo due anni e mezzo, delle banche (Unicredit, Bnl, Popolare di Vicenza) che però hanno ceduto il loro credito ad altri istituti (ad esempio Dobank) che si teme vogliano realizzare rilevanti plusvalenze.
L’acquisto di questi terreni su cui sorge la fabbrica da parte di Richard Ginori è condizione indispensabile perché l’azienda non decida di trasferirsi da Sesto Fiorentino.
I lavoratori chiedono all’azienda di continuare la trattativa per acquisire il terreno e realizzare gli investimenti nello stabilimento, e alla finanza di non perdere l’occasione di dimostrare che il credito non è un ostacolo allo sviluppo civile ed economico del territorio.
Attualmente i lavoratori sono in contratto di solidarietà con buste paga anche sotto i mille euro mensili.
La non permanenza della Ginori nell’area adiacente al Museo rischia di vanificare gli sforzi del Ministero per riaprirlo e di mettere a repentaglio 280 posti di lavoro, oltre a sfregiare la cittadinanza di Sesto Fiorentino sottraendogli un simbolo della sua storia.
(Leggi l’approfondimento di Sara Martano domani su Conquiste Tabloid)