Da Lufthansa non arriverà alcun salvataggio per Alitalia. La compagnia aerea tedesca smentisce recisamente le voci che in queste ultime ore le avrebbero attribuito l'intenzione di acquistare Alitalia. Lo ha precisato Ulrik Svensson, direttore finanziario della compagnia. "Non ho commenti su Alitalia, ma non siamo per comprarla", ha detto Svensson.
L’Affaire Alitalia investe in pieno anche il mondo del turismo che dopo gli sviluppi delle ultime ore comincia a interrogarsi con preoccupazione sul futuro. Da una parte ci si chiede cosa rischia chi viaggia e chi possiede tessere MilleMiglia e dall’altra ci si fanno domande anche su cosa succederà più a lungo termine proprio a uno dei settori più strategici dell’economia italiana (vale l’11% del Pil), il turismo, se non supportato da una compagnia di bandiera.
Il "no" al preaccordo per il salvataggio di Alitalia vince nettamente, affermandosi con 6.816 voti, contro 3.206 sì, vale a dire con il 67%. La bocciatura è arrivata poi da Malpensa (278 a 39), Linate (698 a 153) e dagli uffici della Magliana (amministrativi, call center, informatici, con 193 contrari e 39 favorevoli). I "sì", invece, hanno prevalso nell’urna 2 (ancora amministrativi e personale non operativo, con 777 voti contro i 443 no), nel reparto "manutenzione" (749 a 373) e nelle periferie (161 a 60). Le schede bianche sono state in totale 17, quelle nulle 134.
Di fronte alla richiesta da parte dell'azienda dell'amministrazione straordinaria, "in quel caso il governo nominerà uno o più commissari, come previsto dalla legge, che avranno 6 mesi per portare avanti il processo di cessione degli asset in modo ordinato senza danneggiare i viaggiatori e la mobilità. Perché oggi per noi queste sono le priorità: non creare disservizi per i viaggiatori e ridurre al minimo i costi per i contribuenti". Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Il governo concederà il prestito ponte? "Il minimo indispensabile per completare il processo. Fermare gli aerei a terra non è immaginabile perché sarebbero compromessi i collegamenti e danneggiati i viaggiatori con ricadute dirette ed indirette ben più pesanti", ha sottolineato il ministro, il quale ha aggiunto che il confronto con Bruxelles "inizia oggi". Alla domanda del perché abbia vinto il "no", Calenda ha risposto: "Perché si è diffusa, anche per responsabilità di qualche sindacato che si è mosso in modo poco trasparente, l'idea, sbagliata, che Alitalia possa essere nazionalizzata e che ci siano i contribuenti a saldare i conti. E invece non può accadere per due motivi: le regole europee non lo consentono; il governo e i cittadini non lo vogliono. Su questo siamo stati chiari dall'inizio". Ai lavoratori che ribattono chiedendo perché invece l'esecutivo abbia trovato 20 miliardi per salvare le banche, il ministro replica: "ai contribuenti Alitalia è costata 7,4 miliardi nel corso degli anni, ben prima dell'intervento sulle banche. Mettere in sicurezza le banche significa poi tutelare tutti i risparmiatori e la tenuta del sistema finanziario".
"Situazione difficile e complicata. Lo spezzatino e la liquidazione sarebbero la fine della compagnia. Ma noi speriamo che il commissariamento di Alitalia sia la strada per un nuovo piano industriale credibile e per un rilancio della nostra compagnia, coinvolgendo anche tutti i dipendenti di Alitalia attraverso una partecipazione responsabile alle scelte dell'azienda e valorizzando tutte professionalità' presenti nella compagnia". Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "La rabbia dei dipendenti di Alitalia è comprensibile e va rispettata perché come abbiamo più volte detto non possono essere ancora una volta i lavoratori a pagare gli errori gravi commessi dal management di Alitalia. Aspettiamo ora le decisioni che assumerà il Governo. Vanno fatti tutti gli sforzi possibili da parte delle istituzioni ed anche da parte delle banche, perché il nostro paese ha bisogno di una compagnia di bandiera. Chi perde la propria compagnia di bandiera perde un asset strategico, un pezzo di paese nel mondo. La chiusura di Alitalia o la sua vendita a pezzi vanno scongiurate in tutti i modi possibili nell'interesse dei dipendenti, dell'indotto e di tutto il sistema paese".