Il numero uno di Etihad, James Hogan, lascerà il gruppo nella seconda metà di quest'anno. Ad annunciarlo è la compagnia di Abu Dhabi, azionista di Alitalia con un quota del 49%, in una nota. La decisione rientra, spiega l'aviolinea, in un "processo di transizione" avviato dal gruppo e dal top manager. Hogan, che lascia Etihad dopo 10 anni al timone, rivestirà un nuovo incarico in una società di investimento entro la fine dell'anno insieme al cfo del gruppo, James Rigney, che pure ha annunciato le sue dimissioni e che siede nel consiglio di amministrazione di Alitalia.
James Hogan "proseguirà nel suo attuale ruolo di vicepresidente durante questo periodo di transizione". Ad affermarlo è l'amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, in una comunicazione interna inviata dopo l'annuncio giunto da Etihad sulle dimissioni di Hogan dall'incarico di presidente e amministratore delegato di Etihad Aviation Group.
"James - scrive Ball- ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo degli Etihad Aiways Partner, un gruppo che nel suo insieme trasporta più di 120 milioni di passeggeri ogni anno con una flotta di 700 aerei, raggiungendo quasi 350 destinazioni. La nostra compagnia - sottolinea - è orgogliosa di essere parte di di questo gruppo, che crea nuovo valore grazie ai rispettivi network ampliati e alle significative sinergie in diverse aree di business". "L'Etihad Aviation Group ha ribadito il suo impegno nei confronti della partnership, che continua a evolversi e ad adattare la propria strategia per rispondere alle sfide del settore del trasporto aereo globale e alle specifiche condizioni di mercato. A nome della nostra compagnia, ringrazio l'Etihad Aviation Group per questo costante impegno. Da parte nostra - assicura Ball - continueremo a fare il massimo per corrispondere al meglio a questo impegno nel futuro".
ieri concluso il consiglio di amministrazione di Alitalia, l’a.d. Cramer Ball ha informato il consiglio di amministrazione del "piano, già avviato, di una drastica riduzione dei costi che prevede un risparmio - non relativo al costo del personale - già identificato in almeno 160 milioni di euro nel 2017".
Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha ratificato la nomina di Roland Berger e Kpmg quali consulenti esterni (il primo advidsor industriale, il secondo advisor finanziario), che hanno già iniziato a lavorare per dare una valutazione indipendente si piano di rilancio preparato dall’a.d. e dal management della compagnia". Lo si legge nella nota diffusa al termine del cda.
ll consiglio di amministrazione e i soci di Alitalia hanno "confermato all’unanimità il loro pieno impegno a sostenere il management nel raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rilancio". Lo si legge nella nota diffusa al termine del cda.