A pochi giorni dal 15 ottobre, data fissata dal Mise per presentare le offerte vincolanti dei soci per l’acquisizione di Alitalia, non è ancora detta l’ultima parola. Una lettera di Atlantia al governo, inviata giovedì, potrebbe far cambiare lo scenario e non in positivo. La holding dei Benetton, infatti, ha sollevato dubbi sul piano di rilancio di Alitalia cosa che ha provocato irritazione e sconcerto del governo che si è riunito con i ministri competenti per affrontare la vicenda. Atlantia ha chiesto a Patuanelli profonde modifiche al piano sottolineando che così ci sarebbe solo un salvataggio di breve periodo e non un vero rilancio dell'ex compagnia di bandiera. "Se fosse confermato sarebbe molto grave e ci porterebbe indietro di sei mesi, se non fosse che da allora la cassa si è ridotta ulteriormente". Così Salvatore Pellecchia, leader Fit-Cisl. "Siamo alle battute finali e serve un atto di responsabilità di tutte le parti interessate - prosegue Pellecchia. Il ministro dello Sviluppo che gestisce il dossier ci dovrebbe convocare per aggiornarci sull'evolvere della situazione. Questi "colpi di scena" influiscono negativamente sul buon clima organizzativo che i Commissari sono riusciti a determinare con il loro operato". Il leader della Fit-Cisl ricorda che in gioco c'è il futuro "di 11.400 lavoratrici e lavoratori, più l'indotto, di una compagnia aerea che è commissariata da due anni". Per cui, conclude, "ulteriori ritardi nel rilancio determinerebbero danni irreversibili".
"Il rilancio di Alitalia è un banco di prova importante del Governo. Ma anche i futuri azionisti devono dimostrare senso di responsabilità e coerenza. In gioco ci sono migliaia di posti di lavoro e gli interessi del paese". Lo scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.