Gli operai dell'ex Alcoa di Portovesme, ora senza lavoro, annunciano una nuova stagione di battaglie. La mobilitazione di oggi, conclusa nel primo pomeriggio dopo un incontro in viale Trento con Gianluca Serra, consulente del settore Industria del presidente della Regione Francesco Pigliaru, impegnato nella capitale, dovrebbe essere la prima di una lunga serie. La prossima settimana i lavoratori saranno nuovamente a Cagliari. Ma il vero obiettivo è Roma: il possibile acquisto e rilancio dell'attività da parte di Glencore passa attraverso le decisioni di Governo e Unione Europea sulla questione energia. L'hanno ribadito questa mattina i sindacati: niente energia a prezzi concorrenziali a lungo termine significa niente investimenti. Molto dipenderà dal parere di Bruxelles: per il 15 novembre è attesa una decisione sulla questione prezzi. Ed è una corsa contro il tempo perché se tutto non dovesse risolversi entro il 31 dicembre gli investitori potrebbe sparire. E con loro i posti di lavoro. Interlocutorio - anche per l'assenza Pigliaru - l'incontro di oggi in viale Trento. Anche se dalla Regione sono arrivati segnali positivi e rassicurazioni: è emerso che sulla questione ci sarebbero stati anche recentemente contatti tra lo stesso Pigliaru e il sottosegretario Claudio De Vincenti. Secondo quanto trapela dal ministero, il Governo segue da vicino la vertenza monitorando i vari passaggi del 'memorandum of understanding' siglato tra Regione e Glencore. Una partita ancora aperta. Oggi un primo assaggio della mobilitazione con presidio in viale Trento e toccata e fuga in aeroporto. Ma non è finita qui.
"Non si tratta di una protesta contro la Regione, anzi il nostro è un supporto al presidente Francesco Pigliaru che oggi è a Roma da Renzi a parlare anche di noi", ha spiegato Romeo Ghilleri, della Fsm Cisl. "Renzi ci aveva promesso un incontro quando lo incontrammo a Olbia per l'inaugurazione del cantiere del Mater Olbia, ma fino a oggi solo silenzio". "Il 15 novembre prossimo è attesa la decisione dell'Unione europea sul costo dell'energia", ha aggiunto Ghilleri. "Vogliamo sapere dal governo se c'è o meno la volontà di riaprire lo stabilimento".
"Siamo in aeroporto per un gesto simbolico perchè quattro anni fa qui abbiamo preso le denunce", ha precisato Massimo Cara, della Cisl, condannato per interruzione di pubblico servizio nel blitz del 2011. "Non ci può essere una situazione di stallo simile, dopo due anni di cassa integrazione ora siamo in mobilità: in ballo c'è il futuro di mille famiglie, tra diretti e indotto". Per alcuni lavoratori in mobilità il sussidio scadrà fra un anno, per altri fra due.