“Il Governo deve sciogliere i nodi che permangono sul destino dei lavoratori Alcoa di Portovesme cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza in questa difficile vertenza che li vede impegnati da anni”. E' quanto sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla protesta a Cagliari dei segretari di Fim, Fiom e Uilm che da quattro giorni sono a 60 metri di altezza su un silos dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. “Il Governo non ha fornito finora le risposte che i lavoratori di Alcoa attendono da mesi sul mantenimento della produzione di questo impianto così fondamentale per il destino di tante famiglie e di tutta la regione sarda. Noi chiediamo che si faccia chiarezza, in maniera definitiva, sulle questioni che riguardano il prezzo dell'energia e sulle tariffe più favorevoli per garantire la produzione in modo da dare serenità ai lavoratori Alcoa che da tanto tempo sono mobilitati per difendere il diritto ad una lavoro dignitoso. Allo stesso tempo Glencore deve dare risposte definitive sulla sua volontà di acquisire lo stabilimento che ormai rinvia da troppo mesi. Inoltre chiediamo al vertice di Alcoa di consentire rapidamente la due diligence a qualsiasi altro investitore manifesti l'interesse di presentare un'offerta sullo stabilimento di Portovesme”.
Ad oggi nessuna risposta è arrivata, né dal governo né da Glencore. Sicché ai sindacalisti non resta che proseguire nella loro protesta. "L'unica novità positiva - fanno sapere - è quel raggio di sole che oggi penetra tra le nubi". Intanto i sindaci del territorio si sono autoconvocati davanti allo stabilimento Alcoa di Portovesme, dove da quattro giorni va avanti la protesta sul silo dei tre sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. Oltre agli amministratori locali del Sulcis, i tre segretari di Fim, Fiom e Uilm hanno ricevuto anche la solidarietà delle donne di Igea, le lavoratrici che nel novembre
del 2014 avevano occupato la miniera di Monteponi, a Iglesias, e delle Rsu degli appalti ex Alcoa.
Rino Barca, il sindacalista della Cisl, conferma la decisione di proseguire nella protesta assieme ai due colleghi fino a quando non avrà risposte chiare. "Ci devono dire se la Glencore è ancora interessata a rilevare lo stabilimento e, in caso non sia cosi', cosa il governo intende fare", ha detto il sindacalista.
Per Barca, si tratta di “una decisione meditata che ha avuto anche il consenso delle segreterie nazionali: abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare in questi anni di lotta, con diverse iniziative in Sardegna e a Roma, e ora siamo determinati a proseguire in questa protesta per sensibilizzare il mondo politico e istituzionale regionale e nazionale". Barca parla di voci in base alle quali la multinazionale Glencore, che dovrebbe rilevare lo stabilimento di Portovesme, non sia soddisfatta della soluzione prospettata per il prezzo dell'energia elettrica. “Ma non è solo un problema dell'Alcoa”, sottolinea il sindacalista: "C'è anche l'indotto e tutto un sistema di aziende in crisi per le quali iniziano a venire a mancare anche gli ammortizzatori sociali”.