Verso Roma, ancora una volta. Forse l’ultima. Sulcis in ginocchio e per lo stabilimento Alcoa di Portovesme è una lenta agonia. Al capezzale del paziente un governo che chiede di non avviare lo smantellamento dello stabilimento sardo e firma l’attribuzione per il territorio di "area complessa di crisi". Ieri l’ennesimo incontro al Mise con azienda, sindacati e Governo nel quale quest’ultimo ha chiesto di sospendere la procedura e un ulteriore periodo (12-18 mesi) per cercare un compratore. "Se entro tale periodo non si dovesse reperire, si assumerà la responsabilità di smantellare lo stabilimento, fermo restando le responsabilità di Alcoa per le bonifiche". Così Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, ad incontro concluso, in una nota in cui si specifica che allo stesso tempo "il Governo ha chiesto la disponibilità di poter far svolgere immediatamente la due diligence. Entro 7 giorni Alcoa risponderà proponendo una ipotesi di accordo da siglare entro il 1 novembre". "Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, accogliendo la nostra richiesta - spiega Bentivogli - ha dichiarato di voler firmare l’attribuzione per il Sulcis di area di crisi complessa, sia per quanto riguarda la parte degli ammortizzatori, sia per la legge 181, per mettere risorse sui nuovi investimenti". Così la nota diffusa dalla Fim Cisl sul futuro dello stabilimento sardo.
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( 12 settembre 2016 )