Sarà conclusa entro quattro settimane la "due diligence" affidata a Invitalia prima del contratto definitivo con Alcoa per evitare lo smantellamento dello stabilimento di alluminio di Portovesme (Sulcis). Come confermato ierisera a Cagliari dal ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda ai sindacati, in un incontro a porte chiuse a Villa Devoto, sede di rappresentanza della Regione, l'attività d'indagine per raccogliere e verificare le informazioni necessarie a valutare l'attività dell'azienda è iniziata mercoledì scorso, con la prima missione di tecnici Invitalia a Portovesme.
“C'è ancora molta strada da fare, quindi nessun trionfalismo”, commenta in una nota il coordinatore nazionale siderurgia Fim Cisl, Raffaele Apetino. Resta ancora aperta, con la società, la questione relativa alle bonifiche del sito, “in particolare quella sulle falde acquifere e comunque le parti sono vicine alla definizione di un accordo”, ricorda il sindacalista. Il dialogo con la multinazionale “resta aperto ed è fissato un nuovo incontro” con l'azienda e il ministro Calenda, per martedì 6 dicembre.
In base all'accordo del 17 novembre scorso Mise e Invitalia, conclusa la due diligence, dovranno cercare un investitore disponibile per acquisire la proprietà dello stabilimento, rimetterlo in funzione e restituire prospettive occupazionali ai lavoratori. Per gran parte di loro sono stati trovati ammortizzatori sociali, con copertura anche per il 2017. Per un centinaio dell'indotto sarà la Regione a trovare soluzioni, con piani in fase avanzata di elaborazione. "Sono sei mesi che mi occupo personalmente di questa vertenza. Rivedrò Alcoa nelle prossime settimane. Siamo sempre stati molto prudenti e trasparenti nel parlare. Diremo di più quando le cose matureranno", ha sottolineato il ministro, prima di lasciare Villa Devoto.
A Calenda la Fim Cisl ”riconosce un forte impegno politico e personale”. Ma, avverte Apetino, “la lunghezza e la drammaticità di questa vertenza è specchio dell'incapacità delle istituzioni e della politica, in particolare quella locale, nel responsabilizzare le multinazionali nella ricerca di soluzioni industriali sostenibili e dotarle delle necessarie infrastrutture capaci di renderle competitive”. Questa resta ancora una vertenza ”difficile. Non abbasseremo la guardia e non molleremo di un centimetro nell'interesse dei lavoratori di Portovesme e del Sulcis”, conclude il sindacalista.