Per Air Italy nessun passo avanti sulla questione trasferimenti dopo l’incontro di martedì pomeriggio al ministero dello Sviluppo. "L’azienda ritiri i 51 trasferimenti a Malpensa del personale di terra, (compagnia di stanza a Olbia), che potrebbero materialmente continuare a prestare la loro opera dalla attuale sede di lavoro, senza oneri a carico dell'azienda e alcun pregiudizio funzionale. Inoltre deve promuovere un vero piano industriale di sviluppo". È la posizione dei sindacati confederali espressa in occasione del vertice sulla vertenza. Al tavolo hanno partecipato il vice capo di gabinetto del Mise, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e l’assessore regionale ai Trasporti, Carlo Careddu.
"È stato un incontro interlocutorio", hanno dichiarato al termine del confronto il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, responsabile del settore trasporti, ed il segretario della Cisl Sarda, Gavino Carta. "Non vorremmo che la riduzione della forza lavoro sarda del 16% - spiegano i sindacalisti - fosse propedeutica nel corso del tempo ad ampliare la platea dei trasferimenti. "Non comprendiamo la scelta dell'azienda di persistere nel voler trasferire da Olbia a Malpensa anche se condividiamo che l’Hub principale di riferimento, per lo sviluppo dell'azienda, debba essere lo scalo di Malpensa, ma tale crescita deve riguardare tutti gli hub, compreso la Sardegna. La scelta societaria di fatto trasformerebbe i trasferimenti in veri e propri licenziamenti su un territorio che ha già dato tantissimo sotto il punto di vista dei sacrifici occupazionali anche nello specifico dell'azienda in questione al momento della fusione di Meridiana in Air Italy.
Articolo integrale di Cecilia Augella domani su Conquiste tabloid