Ieri il Consiglio di fabbrica a Piombino (Livorno) tra Rsu Aferpi e Piombino Logistics e segreterie Fim-Fiom-Uilm per fare di nuovo punto della situazione, anche alla luce dell’audizione del commissario straordinario Piero Nardi in Commissione dell’attività produttive della Camera sulla crisi dell’area di Piombino e sulla situazione Aferpi dalla quale per i sindacati sono emerse solo buone intenzioni. Dal consiglio di fabbrica emerge invece una forte preoccupazione visti i tempi sempre più ristretti per raggiungere o meno un accordo tra governo e proprietà. La scadenza più vicina è quella di metà giugno, data in cui scadono le concessioni portuali, e poi c’è da mettere in sicurezza i lavoratori. "È necessario che il governo ci convochi quanto prima, entro metà giugno - ha detto Lorenzo Fusco della Uilm - per dettagliarci lo stato della trattativa con Cevital, altrimenti metteremo in atto le iniziative necessarie e ci stiamo attivando per arrivare entro giugno ad uno sciopero generale confederale di Cgil-Cisl-Uil". "Non ci accontenteremo solo di avere proroghe degli ammortizzatori sociali - aggiunge il sindacalista - È indispensabile che nell’eventuale accordo, non ci si limiti più a stilare relazioni tri-mestrali, ma si mettano dei vincoli e paletti ben precisi con apposite penali a garanzia del rispetto degli impegni e tempi che saranno sottoscritti, fino ad una risoluzione del contratto qualora tali impegni non venissero rispettati. Altro passo fondamentale sarà accelerare la ricerca di un partner siderurgico per stilare un piano industriale dettagliato e garantire la fornitura di semi prodotti e quindi la necessaria attività produttiva dei tre treni di laminazione, unico modo per riuscire a riconquistare clienti e mercato che non resteranno ancora a lungo in attesa che lo stabilimento risolva le proprie problematiche".
"C’è accordo nel concordare la proroga dei limiti di monitoraggio» previsti dalla legge Marzano e quindi dei relativi obblighi da parte dell’acquirente Cevital per lo stabilimento Aferpi (ex Lucchini) di Piombino, ma non è tutto chiuso; la decisione finale verrà presa "fra circa 15 giorni". A fare il punto della situazione dell’azienda di Piombino ceduta nel 2015 all’algerina Cevital è stato il commissario straordinario della procedura Lucchini Spa in amministrazione straordinaria, Piero Nardi, intervenuto in audizione alla commissione Attività produttive della Camera. Sembra allontanarsi, dunque, l’ipotesi di una messa in mora di Cevital e di una rescissione del contratto firmato nel 2015. Nel ripercorrere tutta la travagliata storia dello stabilimento di Piombino, Nardi ha sottolineato comunque che Cevital è stata finora "molto inadempiente", ricordando però che in questo periodo "ha messo 100 milioni di capitale e 20 milioni di finanziamenti, quindi si è guadagnata il nostro rispetto".
Quanto alla ricerca di un partner industriale, considerata necessaria per il rilancio dello stabilimento, Nardi ha spiegato che "possiamo cercarlo tutti, ma la negoziazione deve farla Cevital". Nessun commento, infine, sull’ipotesi che Jsw, sconfitta due anni nella procedura di vendita, possa rientrare dalla finestra proprio come partner